C’era una volta, un giardino…
C’era una volta, a Napoli un giardino pubblico, non era piccolo, ma il quartiere di cemento era cosi’ grande che il giardino, visto dall’alto, sembrava poco piu’ che un francobollo. Ci si incontrava tutti: gli amici a chiacchierare, il nonno a giocare a bocce, sembrava che un intero quartiere, che ovunque s’affannava e si complicava la vita, la’, in quel piccolo giardino, trovava lo spazio per stare bene. Ma un giorno si comincio’ a parlare della possibilita’ di farci un parcheggio, perche’ in effetti un parcheggio era piu’ utile, che tanto per quattro alberi spelacchiati non valeva la pena di arrestare il progresso. La gente fu triste, pensava che, si e’ vero, un parcheggio serve per le auto, queste dannatissime auto, ma noi? dove andremo noi? e i nostri bambini dove giocheranno? E allora successe che, come in tutte le storie dove sembra che ci sia qualcosa di storto, di non giusto, spunto’ un eroe e questo eroe si chiamava Marco! Marco penso’ che bisognava salvare quell’unico francobollo verde in quel quartiere di cemento. Molti lo derisero, ma lui stampo’ centinaia di manifesti e li attacco’ sui portoni di tutte le case del quartiere, raccolse migliaia di firme e la gente comincio’ a seguirlo. E quando arrivarono le ruspe Marco si lego’ ad un albero e gli disse: “Non ti lascero’ portare via!” e la gente era con lui, e le ruspe si fermarono!. C’era una volta un giardino e c’e’ ancora. Il parcheggio non e’ stato fatto piu’, il Comune ha deciso di difendere quello spazio verde e, anzi, il giardino e’ diventato piu’ grande e piu’ bello di prima. Solo Marco non c’e’ piu’, andato a Dio troppo presto, ma ci lascia un giardino dove stare bene e l’idea che una battaglia giusta si puo’ vincere. Il giardino di via Ruoppolo, al Vomero, ora si chiama Parco Marco Mascagna. Marco, tra le sue tante cose belle, suonava magicamente il flauto.Da uno scritto di Francesco Durante, amico di Marco